Fino al 75% della spesa ammissibile è cumulabile con gli incentivi fiscali previsti dalla Tremonti-ter per le imprese che decidono di investire in impianti, macchinari e attrezzature, ubicate su tutto il territorio nazionale.
La possibilità di fare investimenti con un’esposizione finanziaria ridotta diventa possibile grazie agli interventi previsti dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 23 luglio 2009, pubblicato in G.U. il 28 novembre 2009, e al cumulo con altri interventi fiscali e finanziari esistenti. Con la nuova agevolazione, che va a sostituire l’operatività della Legge 488/92, potranno fare domanda anche le imprese che investono al di fuori delle vecchie aree depresse.
Cambiano le percentuali di agevolazione previste e i beneficiari dei contributi possono richiedere, alternativamente, un contributo a fondo perduto che va dal 20% fino al 60%, un finanziamento a tasso agevolato erogato dal Ministero oppure un contributo in conto interessi accordato su un finanziamento bancario ordinario stipulato a tasso di mercato e destinato alla copertura finanziaria del programma fino alla copertura del 75% del costo dell’operazione agevolata. Quest’agevolazione può essere cumulata con la Tremonti ter che prevede la detassazione del 50% del valore dei beni acquistati, purché ammissibili alla stessa.
A fronte dello stesso progetto, inoltre, l’impresa potrebbe prevedere anche aumenti di capitale che potrebbero essere finanziati mediante il ricorso a società di venture capital e/o a società all’uopo predisposte dalle regioni per entrare nel capitale delle PMI che affrontano progetti di investimenti. Gli stessi progetti possono ulteriormente prevedere la possibilità di finanziare il capitale circolante con finanziamenti aggiuntivi che possono essere rilasciati come chirografari, quindi senza ipoteca, assistiti da garanzie pubbliche.