Cassa integrazione, un lume di speranza?
Secondo i dati del Istituto Nazionale Previdenza Sociale, per l’emergenza del coronavirus, il numero dei dipendenti che dovranno richiedere la cassa integrazione ammonta a 8 milioni di lavoratori. Le richieste attuali, invece ammontano a circa un milione e non sono richieste effettive, ma solo prenotazioni di risorse, che si trasformeranno in domande ufficiali con l’invio del Modello SR41.
- Cassa integrazione ordinaria: le domande sono 406.085. Di queste 170.498 con pagamento a conguaglio e 235.587 con pagamento diretto.
- Assegno ordinario: le richieste inviate ai Fondi sono 170.831 (per un totale di 2.513.714 di potenziali beneficiari) di cui 1.239.371 con pagamento a conguaglio (e già pagate) e 1.274.343con pagamento diretto.
- Cassa integrazione in deroga: le domande sono richieste dalle Regioni, poi inoltrate all’INPS per autorizzazione al pagamento, sono circa 530.818 (di cui 468.843 autorizzate) per 1.385.809 lavoratori. In media sono state autorizzate l’84% delle domande.
Le nuove procedure di pagamento della Cassa Integrazione
Il Decreto Rilancio elargisce ulteriori 9 settimane di cassa integrazione.
Le prime 5 possono essere chieste solo da chi ha già concluso le 9 del Cura Italia e devono essere utilizzate entro il 31 agosto.
Le conclusive 4 devono essere usufruite a partire da settembre ed entro fine ottobre . Per questa nuova tranche vi sono delle novità per la gestione del metodo e dei compensi:
- Cassa integrazione ordinaria: il datore di lavoro potrà chiedere la (cig) non oltre la fine del mese successivo.
- FIS: bisogna anche concludere l’accordo sindacale entro 3 giorni dalla comunicazione preventiva.
- Per la cassa in deroga, procedura direttamente presso l’INPS. Con possibilità di anticipo aziendale, con un 40% del trattamento anticipato dall’Istituto entro 15 giorni.